Obblighi antiriciclaggio e segreto professionale
La Corte europea dei diritti dell'uomo pare arretrare in merito alla tutela della funzione difensiva a cospetto degli obblighi antiriciclaggio imposti dalla direttiva 2005/60/CE | ||
Corte Europea dei diritti dell’Uomo – 6 dicembre 2012, Michaud c. Francia, (n. 12323/11)
Il caso
riguarda i limiti del diritto/dovere di riservatezza dell’avvocato
nell’esercizio del suo mandato. In particolare la Corte Europea dei
diritti dell’uomo ha stabilito che l’obbligo di comunicare le operazioni
sospette a carico degli avvocati previsto dalla direttiva 2005/60 sulla
prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei
proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo non
lede il principio di segretezza tra avvocato e cliente e per l’effetto
non è in contrasto, come sostenuto dall’avvocato ricorrente, con
l’articolo 8 della Convenzione – che assicura il diritto al rispetto
della vita privata e alla segretezza della corrispondenza. L’obbligo di
denuncia imposto agli avvocati dalla direttiva 2005/60, diretto ad
arginare il fenomeno del riciclaggio del denaro, prevale infatti sul
rapporto di riservatezza che lega il cliente al professionista.
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