La dichiarazione di Brighton sul futuro della CEDU
Strasburgo – I ministri e gli alti rappresentanti dei 47 Stati membri del Consiglio
d’Europa si sono riuniti a Brighton, dal 18 al 20 aprile, per discutere
delle possibili riforme della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Il Segretario di Stato per la Giustizia, nonché Lord Cancelliere, Kenneth Clarke, ha aperto formalmente la conferenza, seguito dal Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, dal Presidente dell’Assemblea parlamentare, Jean Claude Mignon, e dal Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Nicolas Bratza.
Il Segretario di Stato per la Giustizia, nonché Lord Cancelliere, Kenneth Clarke, ha aperto formalmente la conferenza, seguito dal Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, dal Presidente dell’Assemblea parlamentare, Jean Claude Mignon, e dal Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Nicolas Bratza.
Lo scopo della conferenza era quello di giungere a un accordo su un
pacchetto di misure, anche noto come Dichiarazione di Brighton, per assicurare la continuità del ruolo attivo che la Corte svolge
per gli 800 milioni di cittadini europei.
I partecipanti alla conferenza hanno parlato anche della promozione di
una migliore applicazione della Convenzione europea dei diritti
dell’uomo a livello nazionale, altro tema fondamentale della riforma in
corso.
La conferenza si è svolta nel quadro della Presidenza semestrale del
Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, detenuta dal Regno Unito,
sulla scia di eventi simili come la conferenza di Interlaken del 2010 e
quella di Izmir del 2011.
Nessun commento:
Posta un commento