venerdì, marzo 30, 2012

CGUE: ancora sui giochi d'azzardo, ancora sulla legge italiana

Di seguito il dispositivo di una recentissima sentenza della Corte di giustizia (sezione quarta) ancora sulla illegittimità dlela normativa italiana in materia di giochi d'azzardo e  relativo regime autorizzatorio.
La Corte di nuovo giudica incompatibile col diritto UE la complicata legislazione italiana. La sentenza è stata resa nelle cause riunite Costa e Cifone, C- 72/10 e 77/10. Qui il link alla sentenza.

 
"Per questi motivi, la Corte (Quarta Sezione) dichiara:
1)      Gli articoli 43 CE e 49 CE, nonché i principi di parità di trattamento e di effettività, devono essere interpretati nel senso che essi ostano a che uno Stato membro, il quale abbia escluso, in violazione del diritto dell’Unione, una categoria di operatori dall’attribuzione di concessioni per l’esercizio di un’attività economica e che cerchi di rimediare a tale violazione mettendo a concorso un numero rilevante di nuove concessioni, protegga le posizioni commerciali acquisite dagli operatori esistenti prevedendo in particolare determinate distanze minime tra gli esercizi dei nuovi concessionari e quelli di tali operatori esistenti.
2)      Gli articoli 43 CE e 49 CE devono essere interpretati nel senso che essi ostano a che vengano applicate sanzioni per l’esercizio di un’attività organizzata di raccolta di scommesse senza concessione o senza autorizzazione di polizia nei confronti di persone legate ad un operatore che era stato escluso da una gara in violazione del diritto dell’Unione, anche dopo la nuova gara destinata a rimediare a tale violazione, qualora quest’ultima gara e la conseguente attribuzione di nuove concessioni non abbiano effettivamente rimediato all’illegittima esclusione di detto operatore dalla precedente gara.
3)      Risulta dagli articoli 43 CE e 49 CE, dal principio di parità di trattamento, dall’obbligo di trasparenza, nonché dal principio di certezza del diritto che le condizioni e le modalità di una gara, quale quella in questione negli odierni procedimenti principali, e in particolare le norme contemplanti la decadenza di concessioni rilasciate al termine di tale gara, come quelle dettate dall’articolo 23, commi 2, lettera a), e 3, dello schema di convenzione tra l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e l’aggiudicatario della concessione per giochi d’azzardo relativi ad eventi diversi dalle corse dei cavalli, devono essere formulate in modo chiaro, preciso e univoco, ciò che spetta al giudice del rinvio verificare".

martedì, marzo 20, 2012

La Commissione UE preannuncia misure per il contrasto economico alla criminalità

Le nuove norme europee faciliteranno le confische anche quando i patrimoni non sono direttamente legati ad uno specifico reato o sono stati ceduti a terzi soggetti.
La proposta è giunta nella considerazione che ogni anno in Europa, centinaia di miliardi di euro finiscono nelle tasche di organizzazioni criminali e mafiose. Ciò comporta che, quotidianamente, e nonostante gli sforzi compiuti a livello nazionale, i cittadini europei siano privati di denaro pubblico che avrebbe potuto essere investito in servizi pubblici, oppure restituito attraverso sgravi fiscali.
Buona parte del denaro accumulato dalle suddette organizzazioni viene riciclato in beni, quali: oro; immobili; imbarcazioni di lusso; cavalli da corsa; mobili di pregio; auto e motoveicoli di lusso. Inoltre, la maggior parte di questo denaro viene utilizzato anche per finanziare nuove attività criminali dirette ad ottenere ulteriore denaro sporco ed ingenerando così un pericolo circolo vizioso.
A tal proposito, la Commissaria Malmstrom ha evidenziato come risulti essere fondamentale fare in modo di contrastare la ricchezza delle organizzazioni criminali direttamente alla fonte. La proposta legislativa al vaglio della Commissione, intende infatti rendere maggiormente agevole per le autorità nazionali, l’adozione di provvedimenti di confisca dei profitti conseguiti e derivanti da forme di criminalità organizzata.
La proposta è circostanziata nella semplificazione della normativa esistente e nel colmare alcune lacune presenti nei sistemi giuridici nazionali che vengono sfruttate dai gruppi criminali organizzati.
In particolare la nuova normativa intende: stabilire norme più chiare ed efficaci per la confisca dei beni non direttamente collegati ad un reato specifico, ma magari indirettamente collegati ad un soggetto condannato (di conseguenza le nuove norme faciliteranno l’adozione di provvedimenti di confisca di patrimoni ceduti a prestanome); rafforzare le regole sulla confisca dei beni trasferiti da un soggetto imputato verso terzi (tale novità consentirà la confisca di beni per i quali non è possibile infliggere una condanna penale, stante la morte sopravvenuta del soggetto sospettato, ovvero il suo stato di malattia permanente o latitanza); possibilità per i pubblici ministeri, previa conferma da parte di un Tribunale, di congelare temporaneamente i beni che rischiano di essere sottratti, attraverso la concessione di maggiori poteri cautelari; infine, la proposta legislativa impone agli Stati membri una accurata gestione dei valori patrimoniali confiscati, in modo che essi non perdano valore economico (in proposito si renderà necessario fare chiarezza sulle modalità di destinazione e di utilizzo dei patrimoni confiscati).
In ogni caso, in ordine ai poteri di congelamento e di confisca, essi saranno accuratamente bilanciati da misure di tutela dei diritti fondamentali.

di seguito il testo del comunicato stampa :

Brussels, 12 March 2012

Every year in Europe, hundreds of billions of euro go straight into the pockets of criminal gangs and the mafia.
This means that, every day, despite the efforts put in place at national level, European citizens are deprived of tax money which could have been invested in public services such as health care or schools, or could have been returned to people through tax cuts.
Organised crime is all about getting money, money and more money - that can be turned into gold, houses, yachts, racing horses, luxury furniture, fancy cars, motorbikes and any sort of assets as you have seen in the video. And a large share of this money is also used to finance new criminal activities in order to gain more dirty money, creating an evil spiral that we have to try and stop.
Putting criminals in jail is only one part of this job. The other crucial work is making sure that crime does not pay - and ensuring that we empty criminals' pockets, and get their money back in to the legal economy where it belongs. In times of crisis this is even more crucial!
This is why, today, I am presenting a legislative proposal that will make it easier for national authorities to confiscate the profits that criminals make from serious and organised crime.
The proposal will simplify existing rules and fill important gaps which are being exploited by organised crime groups.
  • It will lay down clearer and more efficient rules for confiscating assets not directly linked to a specific crime, but which clearly result from similar criminal activities by the convicted person.
  • It will strengthen the rules on the confiscation of assets transferred from the suspect to a third party. These provisions will mitigate the effects of the increasingly widespread practice by suspects or accused person of transferring property to friends or relatives with a view to avoiding confiscation.
  • It will allow for the confiscation of assets where a criminal conviction is not possible because the suspect is dead, permanently ill or has fled.
  • It will ensure that prosecutors can temporarily freeze assets that risk disappearing if no action is taken, subject to confirmation by a court. The use of these precautionary freezing powers in urgent cases, prior to seeking a court order or pending its request, will stop assets getting out of reach and ensure that they remain available for confiscation.
  • It will allow the police and prosecutors to continue investigations on the assets of a convicted person when confiscation was ordered, but insufficient assets were confiscated. This provision will prevent assets successfully hidden by criminals from resurfacing years later and will stop criminals from ultimately enjoying their ill-gotten gains.
  • The proposal will also require Member States to manage frozen assets so that they do not lose economic value and it will ensure that actions taken to freeze and confiscate assets are balanced by strong measures protecting fundamental rights.
The aim of this proposal is very simple: make it easier for the police to hit mafia groups where it really hurts – by going after their profits.
The new rules will better equip national authorities by sharpening and improving the tools at their disposal and will make it easier to use these tools across borders, to make sure that there is no safe haven for organised crime.
This will weaken the economic power of criminal groups; will protect the legal economy by reducing criminal infiltration and will enhance EU citizens' security.

lunedì, marzo 19, 2012

Corte penale internazionale: la prima sentenza

Prima storica senzanza della Corte penale internazionale: qui un estratto della sentenza (in inglese)

La Corte Penale Internazionale ha condannato oggi il capo della milizia congolese Thomas Lubanga, colpevole di crimini di guerra per aver arruolato bambini nel suo esercito. Si tratta del primo verdetto della Corte dell'Aia, istituita dieci anni fa.

Lubunga, 51 anni, è stato dichiarato colpevole "all'unanimità" per aver reclutato bambini soldato durante i quattro anni di guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo, terminata nel 2003. "Le prove  dimostrano che i bambini erano impiegati in un duro allenamento e sottomessi a severi punizioni", ha detto il giudice Adrian Fulford dell'Aia.

Il "signore della guerra" rimarrà in carcere al centro di detenzione del tribunale nel vicino sobborgo balneare di Scheveningen e rischia fino a 30 anni di prigione. Se i giudici decideranno che i crimini sono stati eccezionalmente gravi, rischia l'ergastolo. Lubanga avrà a disposizione 30 giorni di tempo per presentare il ricorso contro la sentenza, un processo che può richiedere diversi mesi.

"Ciò dimostra che questo tipo di crimini non sarà più tollerato. Si tratta di una decisione molto importante per le vittime", ha detto Sunil Pal, responsabile della sezione giurisdizionale per i gruppi non-governativi della Coalizione per la Corte Penale Internazionale.
Alpha Sesay, responsabile di diritto internazionale presso la Open Society Justice Initiative, ha detto che la sentenza ha mandato un messaggio importante per chi ha reclutato bambini soldato nel suo esercito, come Joseph Kony in Uganda.

Alla lettura della sentenza era presente anche l'attrice americana Angelina Jolie, che ha finziato una campagna di informazione pubblica nella Repubblica Democratica del Congo a proposito del processo. "Spero che questo sia di conforto per le vittime", ha detto la Jolie. "Di sicuro è un chiaro messaggio contro l'utilizzo dei bambini soldato".

Secondo i magistrati le milizie di Lubanga hanno rapito bambini anche di soli 11 anni di età portandoli via dalle proprie case, dalle scuole e dai campi di gioco per utilizzarli come soldati, mentre le bambine venivano destinate a essere schiave del sesso.

venerdì, marzo 02, 2012

La Corte di Strasburgo condanna l’Italia per gli insufficienti standard sanitari in carcere

Corte EDU, sez. II, sent. 7 febbraio 2012, ric. n. 2447/05, Cara-Damiani c. Italia
 
La Corte europea fornisce un giudizio poco rassicurante sulle nostre carceri. 
La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per aver sottoposto a trattamento inumano e degradante Nicola Cara-Damiani, detenuto nel carcere di Parma. 
All'interno della struttura, l'uomo non non aveva possibilità di ricevere cure adeguate e, considerando la sua disabilità e la barriere architettoniche, neanche quella di muoversi agevolmente. 
La Corte ha quindi disposto il versamento di 10mila euro al detenuto, ribadendo l'obbligo di assicurare a tutte le persone sottoposte a regime di detenzione “condizioni compatibili con il rispetto della dignità umana”.