venerdì, dicembre 14, 2012

Dopo El Dridi, ancora sulla Bossi Fini

Ancora una pronuncia della Corte di giustizia dell'Unione europea sulla compatibilità comunitaria del Dlgs. n. 286/1998.
Questa volta i giudici di Lussemburgo sono stati interrogati dal Tribunale di Rovigo in relazione alla compatibilità col diritto dell'Unione europea degli articolo 6 e 10 del Testo unico sull'immigrazione e delle relative norme penali.

La Corte UE, in una sentenza resa lo scorso 6 dicembre, in causa C-430/11, ha così statuito:

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La direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, deve essere interpretata nel senso che essa:
–        non osta alla normativa di uno Stato membro, come quella in discussione nel procedimento principale, che sanziona il soggiorno irregolare di cittadini di paesi terzi con una pena pecuniaria sostituibile con la pena dell’espulsione, e
–        osta alla normativa di uno Stato membro che consente di reprimere il soggiorno irregolare di cittadini di paesi terzi con un obbligo di permanenza domiciliare, senza garantire che l’esecuzione di tale pena debba cessare a partire dal momento in cui sia possibile il trasferimento fisico dell’interessato fuori di tale Stato membro.
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martedì, dicembre 11, 2012

Confisca UE: l'Italia si dice insoddisfatta

Continua il dibattito a livello UE sulla proposta di direttiva relativa alla confisca penale di beni.
La proposta è stata in un primo momento fortemente sostenuta dall'Italia che oggi si dice però scontenta dello stadio del dibattito UE.
L'Italia conferma con rammarico le sue «riserve di sostanza» su alcuni aspetti del progetto di direttiva Ue relativo al congelamento e alla confisca dei beni della criminalità organizzata . Lo ha comunicato il ministro Paola Severino nel suo intervento  durante il dibattito pubblico al Consiglio dei ministri della Giustizia in corso a Bruxelles. Per il Guardasigilli infatti "il testo si è via via indebolito e l'iniziale livello di ambizione non è stato confermato". La Severino ha anche sostenuto  che “solo agendo con un approccio realmente europeo e non meramente nazionale potremmo contrastare in modo efficace l'azione delle organizzazioni criminali che appaiono in grado di muoversi liberamente in Europa e nei cui confronti una delle risposte più efficaci è quella dell'aggressione e della privazione definitiva dei patrimoni illecitamente acquisiti”.