lunedì, marzo 19, 2012

Corte penale internazionale: la prima sentenza

Prima storica senzanza della Corte penale internazionale: qui un estratto della sentenza (in inglese)

La Corte Penale Internazionale ha condannato oggi il capo della milizia congolese Thomas Lubanga, colpevole di crimini di guerra per aver arruolato bambini nel suo esercito. Si tratta del primo verdetto della Corte dell'Aia, istituita dieci anni fa.

Lubunga, 51 anni, è stato dichiarato colpevole "all'unanimità" per aver reclutato bambini soldato durante i quattro anni di guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo, terminata nel 2003. "Le prove  dimostrano che i bambini erano impiegati in un duro allenamento e sottomessi a severi punizioni", ha detto il giudice Adrian Fulford dell'Aia.

Il "signore della guerra" rimarrà in carcere al centro di detenzione del tribunale nel vicino sobborgo balneare di Scheveningen e rischia fino a 30 anni di prigione. Se i giudici decideranno che i crimini sono stati eccezionalmente gravi, rischia l'ergastolo. Lubanga avrà a disposizione 30 giorni di tempo per presentare il ricorso contro la sentenza, un processo che può richiedere diversi mesi.

"Ciò dimostra che questo tipo di crimini non sarà più tollerato. Si tratta di una decisione molto importante per le vittime", ha detto Sunil Pal, responsabile della sezione giurisdizionale per i gruppi non-governativi della Coalizione per la Corte Penale Internazionale.
Alpha Sesay, responsabile di diritto internazionale presso la Open Society Justice Initiative, ha detto che la sentenza ha mandato un messaggio importante per chi ha reclutato bambini soldato nel suo esercito, come Joseph Kony in Uganda.

Alla lettura della sentenza era presente anche l'attrice americana Angelina Jolie, che ha finziato una campagna di informazione pubblica nella Repubblica Democratica del Congo a proposito del processo. "Spero che questo sia di conforto per le vittime", ha detto la Jolie. "Di sicuro è un chiaro messaggio contro l'utilizzo dei bambini soldato".

Secondo i magistrati le milizie di Lubanga hanno rapito bambini anche di soli 11 anni di età portandoli via dalle proprie case, dalle scuole e dai campi di gioco per utilizzarli come soldati, mentre le bambine venivano destinate a essere schiave del sesso.

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