Scommesse e diritto comunitario (segue)
Ancora una puntata nella saga giudiziaria relativa alla compatibilità col diritto comunitario delle norme italiane in materia di autorizzazione alla raccolta di scommesse.
Questa volta è la Corte costituzionale che, dichiarando inammissibile una questione formulata da più tribunali italiani (ord. n. 454/06), compie un ulteriore passo nella sistematizzazione dei rapporti tra diritto comunitario e diritto penale.
Il giudice costituzionale rifiuta, infatti, di pronunciarsi, non perchè la questione appare risibile e manifestamente illegittima, bensì perchè risolvendosi in una questione di compatibilità di norme interne rispetto a norme comunitarie con effetto diretto non v'è spazio per l'incidente di costituzionalità, potendo direttamente il giudice di merito intervenire disapplicando le norme comunitariamente incompatibili. Tutto ciò nell'attesa di una nuova pronuncia della Corte di giustizia che si preannuncia prossima.
Avvisati i giudici penali ed amministrativi! (ab).
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